Certificazione impianti elettrici a Milano e provincia
Recuperare le informazioni sulla certificazione impianti elettrici è un passo fondamentale per incrementare il grado di sicurezza della tua abitazione ed avere adeguata tutela. Relativamente alla situazione in Italia, il legislatore ha emanato precise direttive, concepite allo scopo di soddisfare le esigenze dei residenti.
Del resto, oggi quasi tutto viene alimentato dalla corrente; oltre alle utenze, vanno considerati la domotica, i sistemi di protezione e il risparmio energetico. Pertanto, l’intera apparecchiatura bisogna progettarla e realizzarla a regola d’arte, senza mettere in pericolo la salute delle persone né compromettere il buono stato dell’immobile.
Della certificazione impianti elettrici se ne occupa il CEI. Il quadro legislativo di riferimento è per l’esattezza costituito dal Decreto Ministeriale DM n. 37 del 22/01/2008 e dalla norma CEI 64-8, che segna una importante evoluzione del concetto di impianto elettrico. In aggiunta alla sicurezza, è opportuno seguire i minimi standard prestazionali in termini di fruibilità, funzione e usabilità.
Certificazione impianti elettrici a Milano
Un primo sistema di regole sulla progettazione, l’installazione e certificazione è la legge 46/90. Svolta epocale avendo introdotto:
- L’obbligo di un attestato di conformità – rilasciato dai professionisti al termine dell’installazione – che garantisca il rispetto delle normative
- Il permesso di operare sull’abitazione concesso unicamente a professionisti e installatori competenti in materia
- L’obbligo di adeguare le strutture preesistenti con qualche dotazione minima di sicurezza:
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- Dispositivi di sezionamento
- Interruttore differenziale (più comunemente ribattezzato salvavita)
- Protezione dalle sovracorrenti e dai contatti diretti
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Nel 2008 il DM 37/08 ha sostituito la legge 46/90, aggiungendo alcune modifiche degne di nota. In particolare, allo scopo di attuare le manovre necessarie per tutelare le caratteristiche di sicurezza, tenendo conto delle istruzioni per la manutenzione e l’impiego predisposto dall’impresa installatrice.
Passando alla già sopra menzionata CEI 64-8, essa costituisce oggigiorno il principale riferimento normativo per quanto riguarda la certificazione impianti elettrici. Nel 2011 un nuovo allegato l’ha integrata, definendo dei livelli minimi degli equipaggiamenti impiantistico-funzionali nel settore residenziale.
La classificazione degli impianti elettrici
Il metodo di classificazione introdotto rappresenta un significativo passo in avanti, verso la definizione di uno standard di qualità degli immobili in ogni loro componente.
Inoltre, costituisce una rilevante evoluzione del concetto di “impianto elettrico” fondato, oltre che sulla sicurezza, pure sulle prestazioni dello stesso. Il campo di applicazione riguarda quelli:
- Nuovi (a eccezione degli edifici dal riconosciuto valore storico e artistico)
- Soggetti a rifacimenti, eseguiti in occasione di ristrutturazioni edilizie dell’unità immobiliare
- Del settore residenziale. Unità immobiliari disposte all’interno dei condomini in complessi abitativi mono o plurifamiliari (es. ville, villette).
Per andare incontro alle normative, un impianto elettrico bisogna dimensionarlo in potenza fino a:
- 3 kW per superfici pari o inferiori a 75 metri quadri
- 6 kW per superfici superiori a 75 metri quadri
Altrettanto da prendere in considerazione è la protezione differenziale, ovvero è tassativo installare due salvavita così da assicurare la continuità di servizio. Difatti, la certificazione impianti elettrici prevede una linea separata per i grandi elettrodomestici, diversa da quella usufruita per le prese e le luci di più comune ricorso.
I sistemi elettrici sono classificati in tre livelli crescenti:
- Il livello 1 definisce gli standard di base, comprensivi di un numero minimo stabilito di punti luce e di prese elettriche. Il numero in questione varie a seconda della superficie e dei locali interessati. Generalmente, una presa è sempre posizionata vicino alla porta di accesso al locale. Le altre vanno distribuite lungo le pareti in maniera uniforme affinché non arrechino intralcio al collocamento della mobilia.
- Livello 2 è lo step intermedio, rivolto ai complessi residenziali moderni. Oltre alle disposizioni del primo livello, aggiunge l’installazione di un sistema di controllo carichi che, laddove venissero superate le soglie di corrente, scollegherebbe certi punti senza mandare l’intero impianto in blocco.
- Il livello 3, o livello domotico, è l’apice. Per conseguire l’attestato si richiede la capacità di gestire almeno quattro delle seguenti funzionalità:
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- Automazione di serrande;
- Gestione della temperatura;
- Remote control via mobile;
- Sistema di sorveglianza antintrusione;
- hi-fi diffuso;
- Sistema rilevazione fumi e/o gas;
- Verifica dei carichi.
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